Apple risponde alla causa Antitrust del dipartimento di Giustizia USA
Apple ha presentato oggi la sua risposta ufficiale alla causa antitrust intentata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DoJ), contestando le accuse e sottolineando quelli che ritiene essere errori e debolezze nella denuncia.
⚖️ Una causa che potrebbe cambiare le regole del gioco
Apple sostiene che la causa del DoJ potrebbe “creare un precedente pericoloso”, consentendo al governo di influenzare il design e il funzionamento della tecnologia. Secondo l’azienda, ciò minaccerebbe “i principi stessi che distinguono l’iPhone” dai dispositivi concorrenti.
🧾 Le accuse del DoJ: cinque esempi chiave
Nel marzo 2024, il DoJ ha accusato Apple di detenere un monopolio illegale nel mercato degli smartphone, citando cinque pratiche che, secondo l’accusa, ostacolano la concorrenza e vincolano i consumatori all’ecosistema iPhone:
- Super app: Apple bloccherebbe app con funzionalità estese, come WeChat, che includono mini giochi e servizi multipli.
- Cloud gaming: Apple avrebbe ostacolato la diffusione dei giochi in streaming impedendone la pubblicazione sull’App Store.
- App di messaggistica: Critiche per l’assenza di iMessage su Android, la distinzione tra bolle verdi e blu, il ritardo nell’adozione di RCS e la limitazione delle app terze nell’invio/ricezione di SMS.
- Smartwatch: Apple limiterebbe le funzionalità dei dispositivi indossabili di terze parti, impedendo agli utenti iPhone di accedere a esperienze simili a quelle dell’Apple Watch.
- Wallet digitali: Apple non permetterebbe alle app bancarie e di pagamento di accedere al chip NFC dell’iPhone per i pagamenti contactless.
🔄 Le risposte di Apple: cambiamenti e confutazioni
Apple ha già affrontato molte delle critiche del DoJ:
- Con iOS 17.4, ha rimosso le restrizioni su cloud gaming e super app.
- Ha adottato RCS, migliorando la compatibilità tra Android e iPhone.
- Con iOS 18.1, ha aperto l’accesso al chip NFC per i pagamenti tramite app di terze parti.
Apple contesta anche il metodo del DoJ per calcolare la quota di mercato, basato sui ricavi anziché sulle unità vendute, definendolo “irragionevole”. Inoltre, critica la distinzione tra “smartphone ad alte prestazioni” e smartphone standard, una categoria non riconosciuta ufficialmente.
🧩 Origine delle lamentele e impatto sui consumatori
Apple sottolinea che le lamentele non provengono dagli utenti, ma da un ristretto gruppo di sviluppatori, tra cui alcuni dei suoi concorrenti più grandi e finanziati. Secondo Apple, soddisfare le richieste del DoJ comprometterebbe l’esperienza degli utenti, rendendo i dispositivi meno sicuri, meno privati e meno intuitivi.
“Le leggi antitrust non impongono ad Apple l’obbligo di progettare i propri prodotti in modo da favorire i rivali a scapito dei consumatori.”
🕵️♂️ Prossimi passi legali
La causa entra ora nella fase di discovery, durante la quale Apple cercherà di dimostrare l’infondatezza delle accuse. Seguirà un giudizio sommario, che potrebbe portare a un processo e successivi ricorsi. L’intero procedimento potrebbe durare anni.
Nel frattempo, l’ecosistema dell’App Store è in continua evoluzione. La disputa legale con Epic Games ha già portato Apple a consentire link diretti per acquisti esterni senza commissioni. Cambiamenti simili potrebbero ulteriormente indebolire le accuse del DoJ.

